venerdì 24 agosto 2012

La cosa in sé

Franz von Stuck, Lucifero



È questa umidità eccessiva che non dà tregua. Io anche prima, per librerie, stamattina con una persona o due che già bastano a condividere la situazione. Però l’aria condizionata anche dei centri commerciali è troppo forte, si ha l’impressione di entrare in una ghiacciaia, per poi riuscirne nell’esatto opposto di fiamme che ti riassalgono. Altri spunti si trovano sempre: si colgono, per strada (com’era quel titolo di Lolini? Amici per le vie?). E altro. La cosa in sé.

- Altro, ma francamente... con questo caldo, questo caldo... chi ce la fa, anche a romanzare.

Si annota nella mente, pesano anche i taccuini.

Poi alcuni amici mi ha fatto notare, con rimprovero, che da quando sono su Facebook sono diventato meno intollerante, prima ero più duro, mi hanno detto. Più d'uno... Ma come? ho risposto, se banno tutti! Invece temo che abbiano ragione. Si dà udienza a troppi, nel virtule come nel reale. E, ho controllato: non era un titolo di Attilio Lolini, ma di Piero Santi: Amici per le vie (Circoli, 1939). Ma tanto chi se ne accorgerebbe, della differenza? Sono circondato da ignoranti. Cretini. Cicisbei. Se fossero meno generalisti non sarebbero cicisbei.  

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