lunedì 28 marzo 2022

IO, ANGELO NERO di Pino Pelosi

Non è mai il soggetto cartesiano a redigere un’autobiografia ma il soggetto frantumato, e quello di Io, Angelo Nero di Pino Pelosi (Roma, Sinnos Editrice, 1995) è emblematicamente e indubbiamente frantumato come l'io di tutti e come la struttura stessa del libro. Il risultato è letterariamente interessante perché la necessità discrivere e riscrivere la propria vitacome affermato dallo psicologo Gaetano De Leo nella prefazione, rappresenta una soluzione creativa, un modo di reagire alla pressione della comunicazione di massa che all’assassino di Pier Paolo Pasolini toccò subito subire. La scrittura come resistenza etica. L’autobiografo a sua volta è affine al paziente in analisi (Paul Jay). Potremmo parlare di una scrittura collaborativa dal momento che al testo originale di Pelosi ha messo mano per correggerlo una giornalista di cui non viene fatto il nome, ma non sarebbe giusto e neppure vero. Nel Patto autobiografico di Philippe Lejeune (ripreso da Lucia Fiorella in Oltre il patto autobiografico. Da Barthes a Coetzee, Roma, Artemide, 2020) deve esserci coincidenza tra autore, narratore e protagonista contrariamente a quanto accade nel romanzo, anche se la vita dell’autore in questione è stata romanzesca soprattutto a partire da quella tragica notte tra il 1° e il 2 novembre 1975 all’Idroscalo di Ostia. La fascinazione è quella di seguire le vicende di un fuori-storia eslege, non certo innocente, che in vari momenti della sua vita cerca di mettere l'accento sulla storia della sua personalità.

 


 


venerdì 18 marzo 2022

CUGINI CARNALI di Sergio Martino


Questi film porno-soft dei primi anni Settanta erano considerati all'epoca, e non a torto, di basso livello. A riguardarli oggi, mostrano un aspetto vintage che li rende divertenti, del resto svolgevano una qualche funzione sociale contribuendo a loro modo a sfatare alcuni tabù. Denotano comunque una coerenza di gusto. 

 

mercoledì 16 marzo 2022

KI. SEGNI DALLO SPIRITO di Maurizio Gregorini

Ricevo da Maurizio Gregorini il privilegio, di cui sono lusingato e grato, di questa Edizione non in commercio di Ki. Segni dallo spirito, peraltro notando l'eccellente impaginazione e l'ottima fattura del libro nel suo insieme.









martedì 15 marzo 2022

NEVE E SANGUE di Maurizio Gregorini

Ho letto con trascinante entusiasmo Neve e sangue di Maurizio Gregorini (Edizioni del Cardo, 2007). Il primo episodio è dettato da un'audacia espressiva così radicale che, abbacinato dalla sua energia, quasi esitavo a proseguire, come a volermi soffermare sulle profonde e paradossali verità che si manifestavano. L'eros è raccontato in termini di fisicità allo stesso tempo materiale e spirituale o, meglio, come un dialogare privatamente col divino. La vicenda sentimentale di Luca Greco, personaggio che ho trovato esilarante nel modo poetico in cui si allude a tratti appartenenti allo stesso autore, mi ha fatto venire in mente l'estetica di Kierkegaard specialmente nel passaggio dalla soggettività all'apertura all'Altro che diviene, però, a sua volta, una nuova chiusura, nel gioco dialettico delle possibilità. Ma in Neve e sangue non prevale il momento effimero: nella seconda parte del romanzo la fatalità - o qualcosa che pur, a uno sguardo ulteriore, va chiamato destino - interviene a caratterizzare l'andamento della storia, dopo tanta agognata agnizione, e il cui finale in questa sede non va svelato.

(8 novembre 2021)