sabato 29 luglio 2023

Un ricordo di Danila Comastri Montanari

- Ecco il nostro Ortensio! - presentò Aurelio verso la fine del banchetto. Il piccolo cuoco sostava sulla soglia, timoroso del giudizio di quei raffinati buongustai. Publio Aurelio Stazio e il suo amico Servilio si tergevano le mani con salviette profumate, comodamente sdraiati sui divani disposti attorno all'emiciclo della mensa - il tavolo ricurvo era l'ultima innovazione dell'eccentrico padrone di casa - mentre gli schiavi, ombre discrete, rimuovevano silenziosi le ossa e gli avanzi dal pavimento a mosaico della sala triclinare. 

Danila Comastri Montanari, In corpore sano, Hobby & Work 1999, p. 11.

- Sono molti i gialli storici di Danila Comastri Montanari che hanno per protagonista il senatore Publio Aurelio Stazio, una sorta di dandy ante litteram che si aggira in età giulio-claudia a indagare sui delitti più vari, trovando in modo intelligente e con ironia soluzioni imprevedibili. 

Una ricostruzione ambientale così precisa da meritare di essere accostata a Ugo Emilio Paoli e al Mommsen, da Dura lex a Morituri te salutant, da Spes ultima dea a Tabula rasa, e così via. 

Godibili le vicende in se stesse, ma soprattutto coinvolgente la full immersion nella Roma post-augustea, tratteggiata con estrema cura e maestria anche nei piccoli particolari.

Va pure ricordato Terrore, ambientato negli anni immediatamente successivi alla rivoluzione francese.

Spiace molto per questa perdita.  Non ho mai avuto il piacere di incontrarla di persona, ma mi è accaduto di interagire con lei in privato su Facebook, trovandola sempre gentile e arguta. La divertiva come distruggessi certi mostri sacri nel mio blog, e questa constatazione non nascondo che divertisse anche me.