Tutto
ciò che creo sulla pagina — volti, gesti, situazioni — esiste davvero, ma nella
scrittura si trasforma: non è mera rappresentazione, ma intensificazione
dell’esperienza. Ciò che accade sulla pagina possiede una verità ontologica,
più densa, più radicata, più reale del quotidiano, perché la scrittura non si
limita a riprodurre: eleva l’esperienza alla misura del possibile e
dell’essenziale.
Anche l’eros si fa materia e luce: i suoi moti si caricano di intensità, e la passione si manifesta come se la scrittura potesse trattenere l’invisibile e renderlo tangibile.
Anche l’eros si fa materia e luce: i suoi moti si caricano di intensità, e la passione si manifesta come se la scrittura potesse trattenere l’invisibile e renderlo tangibile.