domenica 17 giugno 2018

La mia riflessione sul CASERTA PRIDE – 16 giugno 2018


Sono stato ieri al Caserta Pride, anche se per modo di dire in quanto ero con una mia amica a mangiare gelati e in giro per negozi di té e profumerie. Quel che ho osservato è tuttavia sufficiente per una mia riflessione che qui condivido.
Mi ha colpito innanzi tutto l’enorme quantità di giovanissimi, il che fa pensare che le nuove generazioni siano più coraggiose delle precedenti e più libere da pregiudizi.
In secondo luogo, in generale e non nel particolare, ho sempre nutrito riserve verso talune forme di istrionismo e di provocazioni-boomerang, che finiscono per essere controproducenti perché radicalizzano la “diversità” invece di acquisirla nell’ambito del normale e del sociale, soprattutto quando manca un fondamento identitario più critico che necessariamente, a mio modo di vedere, è da costruirsi sul piano individuale prima di farsi comunitario, non valendo il percorso opposto. Né capisco come di solito ci si possa riferire proprio a un’ideologia così autoritaria e censoria, quantomeno nei suoi sviluppi pratici cui ancora si rimanda, quale è quella marxista, siccome non siamo più negli anni ‘70 e ‘80, ossia in tutt'altri contesti culturali e politici
Ma, bisogna riconoscere, ascoltando inevitabilmente certi commentini da parte della gente per strada, che da una parte volevano essere ancora “tolleranti” in un senso tutt'altro che voltairiano ma di tipo repressivo, oppure direttamente discriminatorio e in linea con le nuove sortite del papa a favore delle famiglie tradizionali - né si vede a questo proposito che cosa c’entri Dio, che nessuno ha mai visto, con gli orrori che frattanto si verificano in suddette famiglie, tanto per dirne una - avendo ascoltato, dico , certi bei commenti trasversali ai vari livelli culturali (sempre si fa molto per dire) per giunta, sono molto contento di aver partecipato. E aggiungo che le riserve cui accennavo vanno riviste e contestualizzate - a parte la non adeguatezza ideologica, quando c'è -, se è vero che esistono ancora realtà provinciali e apotropaiche, grette e moraliste come quella di una cittadina come Caserta, culturalmente più fragili e dove l'anacronismo e l'oscurantismo attecchiscono di più. Ben venga perciò l'istrionismo, la provocazione radicale, l'isterochecchismo da shock.







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