Nessun carteggio vero e proprio, inteso cioè nel senso
binario. Molte lettere, anche di mittenti illustri, non hanno avuto risposta
pur essendo assunte come carteggio sia pure unilaterale o in primo luogo,
pregiudizialmente, espunte da questa raccolta composta da stratificazioni
significative (significanti)
complesse. Non si capisce il criterio di
non riportare «senza eccezioni tutta quella corrispondenza che non avesse
significanza in sé, ma solo in quanto
testimonianza di presenza, in quanto
attestante che “io c’ero“ o “c’ero anch’io”» (p. XIX): non ne sapremo
forse mai di più, perché il criterio è quantitativo e contraddittorio quando
vuol essere qualitativo, al punto che sono riportate nel quarto capitolo
lettere di semplici lettori ignoti, non solo per l’esclusione di tutta la
corrispondenza degli amici più intimi come di chiunque avesse avuto con la
scrittrice «una comunicazione altra che epistolare (o, quand’anche epistolare,
non “storicamente” significativa» (ibidem).
Una scelta cursoria da
una parte si imponeva, ma esorbita alquanto, viceversa, anche quando Daniele
Morante, con la collaborazione di Giuliana Zagra, per L’amata. Lettere di e a Elsa Morante (Einaudi 2012) ricorre
direttamente ai mittenti/destinatari che avessero conservato documentazione utile
al repertorio delle fonti epistolografiche, che filologicamente è il problema fondamentale
di questo libro.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
-
Nel 18 a.C. viene approvata, su proposta di Augusto, la lex Iulia de adulteriis coercendis : una legge fondamentale, la cui importanza ne...
-
Camillo Miola, L'oracolo (1880) Fabularum Phaedri – Liber Primus – Lupus et agnus Ad rivum eundem lupus et agnus venerant...
-
Accostandoci a questa raccolta, proprio come accadeva nei banchetti di Roma antica, siamo invitati a combattere contro la morte. Non esito ...
Nessun commento:
Posta un commento