domenica 17 agosto 2025

Estate, piscina e resistenza alla vacanza massiva: riflessioni tra acqua, libri e spunti vitalistici

Questa estate mi trovo spesso in una piscina pubblica, luogo apparentemente ordinario ma sorprendentemente fertile per pensieri e osservazioni. Lì il tempo non è quello canonico della “vacanza” massiva: non si tratta di aggregazioni uniformi, di folle che si spostano come flussi indistinti, di consumi replicati e di gesti stereotipati. Al contrario, l’esperienza acquatica si svolge in un ritmo proprio, sospeso, dove l’osservazione e la concentrazione diventano un piccolo atto di libertà.

Ogni gesto – una nuotata, una chiacchiera silenziosa, un'osservazione fugace – assume peso e significato. La piscina diventa così un laboratorio di vita quotidiana, un microcosmo in cui l’individuo può confrontarsi col tempo, con lo spazio e con le altre presenze senza cedere alla logica del consumo di vacanza. In questo senso, ogni giorno trascorso lì è una piccola resistenza alla standardizzazione del piacere.

Più avanti, ho in programma di raggiungere quel di Orvieto, ma anche questo viaggio non è concepito come evasione dai giorni ordinari: lo vedo come occasione per incontrare luoghi e atmosfere in modo riflessivo, lento, intenzionale. Un percorso che non cede alla superficialità della vacanza massiva, ma che coltiva la percezione, l’esperienza e l’attenzione.

In questa estate, dunque, tra acqua, libri, spunti vitaliastici e luoghi da scoprire, continuo a coltivare la mia forma di osservatorio: un tempo personale, non consumistico, dove anche le piccole routine quotidiane diventano materia di riflessione e di scrittura.

 

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