mercoledì 23 marzo 2016

Il Verga non scritto

Quella dell'ultimo Verga è una lettura impossibile. 
C'è grandezza nelle sue non-opere estreme (perché non scritte) dove il dato estrinseco manca in modo assoluto e l'intuizione creativa resta tutta quanta chiusa in sé. Ciò che colpisce è non tanto il suo ritorno alla vita di provincia, a Catania, né la sua incapacità di scrivere più una riga (i romanzi progettati non vengono neppure iniziati, de La Duchessa di Leyla non fa che un solo brutto capitolo; si dedica soltanto stancamente al teatro, nemmeno con sforzo d'invenzione, rifacendosi alle sue opere precedenti), quanto l'indifferenza ormai completa perfino per il grande amore della sua vita, la contessa Dina Castellazzi.




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