domenica 5 ottobre 2014

NOIR SOUCI de René de Ceccatty


Mi sono innamorato della struttura di Amicizia e passione. Giacomo Leopardi a Napoli (Archinto 2014, a cura di Piero Gelli) di René de Ceccatty. Mi pare anche un'opera aperta dove si insinuano cenni autobiografici dell'autore stesso, in una contaminazione che ha il merito di rivalutare Ranieri dopo la giustizia sommaria fattagli da Arbasino. Ranieri ci ha fatto conoscere l'opera di Leopardi, un Max Brod cui vanno restituiti i dovuti onori, e l’ha inscritto nel romanticismo europeo (creando però una certa controversia); se la prese pure con De Sanctis il cui corso si sarebbe basato su testi apocrifi del recanatese, non approvati da lui. E abbatte il pregiudizio al contrario della love story gay, anche se io non sono molto convinto che le donne amate da Leopardi fossero così ignare dei sentimenti dell’altro o che lui non li manifestasse riversandoli sulle amicizie maschili. Ma vedere Muccio come Gustav von Aschenbach nelle passeggiate solitarie nel degrado napoletano anziché veneziano (anche come Rousseau) è stata una bellissima intuizione dell’autore. De Ceccatty mette in primo piano lo Zibaldone (si portava in diligenza, voglio aggiungere, tutte quelle migliaia di pagine da una città all’altra, da vero incosciente se si considera che non esistevano altre copie né fotocopie e viaggiare era pericoloso, un’avventura con pericolo di morte: ma che doveva fare? lasciarlo a Recanati?), quello è il vero Leopardi, non tanto quello dei Canti, sul quale, non del tutto ingiustamente, ebbe da ridire Croce. Non condivido l’immagine di Monaldo per come viene rappresentato, gretto senz’altro ma era affettuoso con Muccio, più una madre che un padre, e non credo che il figlio fosse davvero così disamorato e distaccato dalla famiglia d’origine. Il libro contiene una sceneggiatura , o meglio, un soggetto ricco di assonanze letterarie per un film su Leopardi, ma ci sarebbe voluto un Visconti per realizzarlo, dice de Ceccatty e temo abbia ragione, dubito che questo film di Martone - non l'ho ancora visto - sia all'altezza né di Visconti né delle pagine di de Ceccatty, che ha scritto un grande libro!

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