Arte-meretrice o arte-pedagogo? Vergilius poeta an orator? (cfr. Hor., ad Pisones 333-334)
«Il procedere immorale diventa insieme antieconomico solo nell’uomo fornito
di coscienza morale. Infatti, il rimorso morale, che è l’indice di questa, è,
insieme, rimorso economico: dolore, cioè, di non aver saputo volere
completamente raggiungere quell’ideale morale che si era voluto in un primo
momento, innanzi di lasciarsi sviare dalle passioni.»
(Benedetto Croce, Estetica come
scienza dell’espressione e linguistica generale)
1 giugno
*
Non capisco tutte queste polemiche risentite per l'articolo
di Pietro Citati di giorni or sono. Che cosa ha detto di tanto strano? Sposarsi
non è necessario, né per gli omosessuali né per nessuno e giustamente il
politicamente corretto di oggi rimuove ogni articolazione del pensiero che non
si uniformi agli automatismi preconcetti e inconcludenti tanto diffusi.
Intendiamoci: se il discorso diventasse politico è ovvio che finirebbe per
mostrare fragilità e pochezza di vedute, quindi non piace neppure a me che la tanto evocata Europa
non si prenda a punto di riferimento anche per quanto riguarda i matrimoni
"gay" (parola non delle più felici, per inciso ma entrata nell'uso
comune ormai da molti anni). Ma Citati non è un politico, e d'altra parte la
storia delle rivendicazioni dei diritti degli omosessuali è piena di riserve
proprio nei confronti della normalizzazione conformista e consumistica, vista
in chiave di tolleranza repressiva, di una cultura omoerotica avulsa da tutto
il "maledettismo", il sulfureo e il demoniaco che, sia pure in
maniera a volte estetizzante, interseca(va) parecchia grande letteratura. Che
poi questo non possa piacere alle masse -o a una parte di esse, pur sempre massificata
e dogmatizzata - e ai loro guru è un altro discorso. Che andrebbe sviluppato,
essendo questo il vero problema sul piano culturale. In ogni caso parlare di
omofobia è completamente fuori luogo.
*
“In base a che cosa potete decidere che
una vocazione è autentica, dal momento che secondo voi, se ho afferrato bene il
vostro pensiero, non c’è voce che, di lassù, chiami colui che crede di udire questa
voce abbastanza nettamente per obbedirle? e la Chiesa che, tutta intera, si è
levata all’appello di quella voce e che accoglie coloro che ubbidiscono
all’appello, come può pensare di venire a consultare uno spirito convinto che
l’appello sia illusorio e che la voce non abbia mai chiamato?” “[…] la Chiesa
da parte sua mi dà fiducia e apprezza il mio punto di vista quando si tratti di
capire se, in una persona, non ci sia nulla che impedisca di morire
completamente al mondo, di aderire a questa morte senza che questa morte e
l’abito che la rappresenta agli occhi degli altri uomini come di colui che osa
portare l’abito, senza che tutto questo sia una mascherata, un travestimento di
una delle forze dell’anima rispetto a un’altra forza dell’anima. In poche
parole, perché ci sia vocazione autentica – non riesco a usare altro termine se
non quello che è tradizionale – perché ci sia risposta valida all’appello,
occorre avere compreso il Maestro quando ci invita a seguirlo; che altro vuol
dire: obediens usque ad mortem crucis,
se non che con tutta l’obbedienza di un figlio amoroso, egli ha, sulla croce –
questo letto nuziale – abbracciato sua Madre, la Morte, alla quale ci ha
convitati”. “Volete dire che la Chiesa… - domanda Jérôme , - volete dire che
Nostra Santa Madre Chiesa non sarebbe che l’immagine…” “La Chiesa non dice che
cosa essa è, - dice Persienne, - ma sa che io lo so”.
Quello che a noi
risulta prezioso, dice il direttore di Jérôme, è che Persienne constata non già
la grazia in un uomo o in una donna, perché ne è incapace, ma piuttosto la loro
informazione da parte della grazia.
Potete stare certo che tali anime sono premunite contro qualsiasi manovra egli
potesse tentare su di esse, al di là di questa semplice diagnosi. O la grazia
ha davvero sradicato l’orgoglio e piantato l’umiltà in una tale anima, oppure
l’anima si è compiaciuta del simulacro che Persienne saprà tanto meglio
riconoscere in quanto forse se ne è reso vittima a sua volta.
(Pierre Klossowski, La vocazione interrotta)
2 giugno
*
Non sono fascio. Sono comunista e simpatizzo per la Lega Nord.
Infatti discuto solo con chi decido io, negli altri casi vado
a braccio dando all'interlocutore anche la sensazione che io stia discutendo
fino a dargli perfino ragione: ma non è vero niente: è una recita: una
menzogna; se è stupido - e lo è, se no non si arrogherebbe il diritto di avere
ragione - mi diverto a posteriori; se è intelligente - si danno anche di questi
casi - o decido a priori che quasi quasi è meglio lasciarlo vincere - tanto è
intelligente e prima o poi arriverà a capire -, oppure mi ci metto seriamente a
discutere tornando indietro - ma è raro - sulla mia decisione di non
discuterci.
3 giugno
*
"spingendo all'estremo la carità"
(PK)
Certe conversazioni in chat mi fanno venire
l'angoscia di castrazione.
La faccia di Renzi disturba il mio senso
estetico, perciò nascondo dal diario i link almeno più recenti che lo
riguardano. Grazie.
Una classe politica (quasi) totalmente ignorata
dalla grazia. Della quale però è prerogativa il prendersi-cura (anche della
"polis", caoticissima) proprio quando...
4 giugno
*
"se nella bocca del padre della menzogna la verità è sempre menzogna,
la menzogna è sempre una verità nella bocca della Verità."
(Pierre Klossowski, La vocazione
interrotta)
5 giugno
*
"È forse una proprietà dell'essenza della salvezza il non annunciarsi
con dei segni, bensì l'attuarsi nella profondità dei simulacri."
(Michel Foucault, La prosa di Atteone)
6 giugno
*
“vi sono manifestazioni di dissenso,
personalità non accademiche, che hanno il coraggio – in virtù forse della loro
condizione non istituzionale - di proporre percorsi alternativi di pensiero,
ipotesi di lavoro singolari e derivate, insomma di nobilitare in campo
filosofico suggestioni e motivi non riconducibili immediatamente a uno
straripante imperialismo della ragione. Tali figure filosofiche, eretiche per
invio destinale e per scelta, si possono chiamare ‘maestri occulti’, perché il
loro pensiero opera con vigore in maniera sotterranea. Tra di esse bisogna
senz’altro annoverare Pierre Klossowski a cui continuano a interessarsi giovani
studiosi e scrittori affermati.
Klossowski, precisiamolo subito, è un
pensatore che non ha nulla a che fare con la storia della filosofia in quanto
rigido ordine cronologico, tabellare e classificatorio.”
(Aldo Marroni, Pierre Klossowski. Sessualità, vizio e complotto nella filosofia)
Non
sarebbe bizzarro tradurre dal francese in italiano la versione di Klossowski
dal latino dell'Eneide?
La
distinzione tra ordine temporale e ordine della Grazia, tra filosofia saggia e
filosofia scellerata, tra religione e fede, tra istituzione e Rivelazione, tra
divinità e Dio, tra carnefice e vittima, tra delatore e indiziato rende
comprensibile, e quindi possibile, l’attività di un prete psicoterapeuta ateo
che s’interessa solo alle cose terrene.
8 giugno
*
"Se è necessariamente perfido mettere in pratica la parola secondo la
quale il peccato produce una sovrabbondanza della grazia, allo stesso modo è
davvero troppo 'gratuito' descrivere la sovrabbondanza della grazia
nell'abbondanza del peccato."
(P. Klossowski, La vocazione
interrotta)
“È il caso del dogma dell’Immacolata Concezione che la Vergine conferma
attraverso la sua apparizione a Bernadette, la quale era perfettamente ignara
di tale dogma. Diversa è l’apparizione che viene a confermare una devozione
tradizionale come una rivelazione concessa singolarmente, per esempio
l’apparizione di La Salette. Allora, all’interno della tradizione si fonda una
devozione che guadagna terreno gradatamente a partire dall’immagine proposta
dalla rivelazione particolare. In sostanza, l’apparizione non è altro che
un’immagine in forza della quale la grazia porta a compimento un lungo lavoro
dell’anima che si era scelta; oppure è l’immagine iniziale da cui deriverà una
devozione. Ma a questo punto cominciano le difficoltà, le contestazioni, le
polemiche. Quando un’immagine non si inscrive in modo necessario nella
tradizione, come è il caso della visione del Sacro Cuore concessa a Marguerite
Alacoque che illustra in forma sensibile tutta la Cristologia, ma sembra
inaugurare una situazione nuova nell’economia stessa della rivelazione, come
annunciano le parole di Colei che piange a Mélanie: Non potrò più trattenere il braccio di mio Figlio, è inevitabile
che questo porti anche con sé una visione nuova della Redenzione.”
(P. Klossowski, La vocazione interrotta)
*
Gli unici intellettuali (termine sempre
controverso, ma qui nel contesto di queste affermazioni) che hanno detto
qualcosa a favore della scuola italiana - e non dico a favore degli insegnanti
di ogni ordine e grado ma proprio della scuola e cioè dell'istruzione pubblica
e cioè della democrazia - sono stati Cacciari, Amalia Signorelli, Ernesto Galli
della Loggia e Stefano Rodotà. A parte quelli per cui esiste almeno per quanto
mi riguarda una possibilità in più di interpretazione, tutti gli altri se ne possono andare tranquillamente su un'isola
deserta a scannarsi tra loro come sono da sempre abituati a fare. Non si
capisce poi come un partito che si dichiara di sinistra insista su una
progettualità di leadership per niente partecipativa dimostrando un senso dello
stato inferiore a quello di Mussolini. Mi sbaglio? Spererei di sì e
probabilmente sì ma del resto, il voltafaccia di alcuni è una riconferma del
loro servilismo e di come aveva ragione Bourdieu appunto nel definire gli
intellettuali gruppo dominato della classe dominante.
10 giugno
*
A s s o c i a z i o n e d i l o t t a. C’è un tipo d’intellettuale di cui
occorre diffidare tanto più quanto più sembra degno di stima per l’onestà degli
sforzi, per la serietà del pensiero, e spesso anche per modestia e oggettività.
Sono i combattenti, quelli che sono in lotta permanente con se stessi, sempre
di fronte a decisioni che impegnano tutta la loro persona. Ma le cose non sono
poi così tragiche. Essi dispongono, per il cimento radicale a cui si mettono,
di un armamento sicuro, la cui abile utilizzazione smentisce e confuta la lotta
con l’angelo: si pensi ai libri dell’editore Diederichs o alle opere di certi
teologi ipocritamente emancipati. Il lessico nodoso e sanguigno fa dubitare
della correttezza dei combattimenti organizzati e sostenuti dall’interiorità.
Le espressioni sono tutte prese dalla guerra, dal pericolo fisico,
dall’annientamento reale, ma non fanno che descrivere processi della riflessione:
che, in un Kierkegaard o in un Nietzsche, a cui i lottatori amano richiamarsi,
potevano implicare un esito mortale, ma non certo nei loro seguaci non
richiesti, che non cessano di esaltare il proprio ardimento. Essi si
attribuiscono a duplice onore – spiritualizzazione e coraggio – la sublimazione
della lotta per l’esistenza: ma in realtà, attraverso l’interiorizzazione, il
momento del pericolo è neutralizzato e ridotto a un ingrediente di una
concezione del mondo che si compiace della sua natura robusta e sanguigna.
Indifferenti e superiori al mondo esterno, che non entra in considerazione di
fronte alla serietà della scelta, essi lo lasciano tale e quale, e finiscono
per riconoscerlo.
(Theodor W. Adorno, Minima moralia,
87)
11 giugno
*
“Il filosofo è un soggetto eccezionale, a cui spetta il compito di subire e
accogliere le potenze, che vogliono possederlo e aprire un varco, un accesso, a
tutto il dramma del conflitto impulsionale, costringendolo a rinunciare così a
una vita accademica onestamente avviata verso i massimi successi professionali.
A Nietzsche non basta la conoscenza come amour-plaisir,
dunque la semplice curiosità, o come amour-verité,
soltanto per ottenere onorificenze.”
(Aldo Marroni, Pierre Klossowski.
Sessualità, vizio e complotto nella
filosofia, pp. 28-29)
*
Fatto scrutini di sabato pomeriggio (sic),
giocoforza grazie al blocco degli scrutini dei giorni precedenti. Io
personalmente non ho scioperato né avrei bloccato nessuno scrutinio e con
questo non sto dicendo che non ci siano state motivazioni più che legittime per
manifestare il famoso dissenso. Ma nel blocco degli scrutini non credo, non
capisco a che cosa serva, tutto si traduce infine nel riconvocare i consigli di
classe mentre se non si fossero fatti per niente - se in tutt'Italia
si fosse deciso di non scrutinare nessuno facendo perdere l'anno a tutti gli
studenti, se si fosse deciso di boicottare gli esami di stato non permettendo a
nessuno di diplomarsi - avremmo, allora sì, costretto il governo a prendere atto
di una situazione chiara sia pure interrompendo il servizio ma allo stesso
tempo almeno dando il famoso segnale. Saremmo stati licenziati tutti in massa?
Qualcosa di oscuramente strategico c'è dietro questa riforma della scuola che
si vuole a ogni costo portare avanti, non l'immaginiamo neppure.
*
Tra i libri più belli che ho letto negli ultimi mesi: Amicizia e passione. Giacomo Leopardi a Napoli di René de Ceccatty.
13 giugno
*
"Facile, a saperla fare"; replicò Agnese. "Bisogna fare un
matrimonio gran destino". - La buona donna voleva dire clandestino.
(Fermo e Lucia, Tomo primo, Cap.
VI)
16 giugno
*
Alla camera (interrogazione parlamentare in
corso) molti come minimo con un cellulare in mano a digitare, vicepresidente
compreso. Di qui si vede la concentrazione e dedizione elargite per il loro
umile lavoro. E come mai non esiste una normativa che anche in parlamento vieti
l'uso della telefonia mobile?
17 giugno
*
Stamattina faccio in un modo e le cose vanno in
un altro. C'è un trascendentale che si impone.
Date a gatto mangime di cane?
18 giugno
*
Impara la parte e mettila nell'arte.
19 giugno
Ma che fissazione Busi nelle Vacche amiche contro Proust: in parte ha
ragione, che i suoi personaggi abbiano denaro va da sé, non ci dice da dove proviene,
ma Proust è mica Balzac! Però la scrittura è potente - dico di Busi, esilarante
la mail alla dottoranda tirolese.
"Essere amici di uno scrittore comporta condizioni che non comporta
l'esserlo di uno scienziato, un economista, un droghiere, un profumiere,
un'operatrice del call center, un gazzettiere, una barista, una donna: ciò che
sono io, ammesso ti interessi qualcosa di me, sta nei miei libri, non certo in
quello che sono con te se tu prescindi da essi mentre io non posso prescindere
dalla pochezza della tua umanità al netto della mia momentanea filantropia
d'ascolto."
(AB, Vacche amiche)
Fur quasi eguali in noi fiamme amorose, | almen poi ch' i' m'avvidi del tuo
foco; | ma l'un le palesò, l'altro l'ascose.
(FP, Triumphus Mortis, Il, 139-141)
- è quel "quasi" che ti fotte
"Difficile trovare un ricco dalla nascita che non sia un feroce
cretino o un eletto demente destinato a ingrossare le fila dei potenti forti di
ogni debolezza e vizio. Un ricco fattosi da sé come vuole il luogo comune e che
pure non scherza quanto a euforica idiozia, raramente riesce a eguagliare un
ricco dalla nascita in su.
Be', però mica scherzano neanche i poveri dalla nascita in su se solo per
questo optano per diventare poveri di spirito in divenire rancorosi esattamente
come un ricco che si è fatto da sé."
Aldo Busi, Vacche amiche
(un'autobiografia non autorizzata)
Al tempo che rinnova i miei sospiri | per la dolce memoria di quel giorno |
che fu principio a sì lunghi martiri
(FP, Triumphus Cupidinis, I, 1-3)
20 giugno
*
Franco Cordelli su la Lettura "recensisce" (operazione impropria,
come è ammesso da lui stesso) LA SIGNORINA CORMON di Balzac - il titolo
originale è LA VIEILLE FILLE, ovvero LA ZITELLA, primo romanzo d'appendice. E
perché Sellerio non ha scelto direttamente questo titolo? Oppure L'UTOPISTA
ROMANTICO, a sto punto.
Su tre pretendenti ha la meglio il borghese du Bousquier: ma il matrimonio
non viene consumato. Gli altri due, l'aristocratico Valois e il
romantico-utopista Anasthase (alter ego di Balzac) perdono "per
caso": e il caso è - come in Manzoni, aggiungerei, sotto le mentite
spoglie provvidenziali - e cioè la volontà dell'autore -il vero protagonista
del feuilleton.
21 giugno
*
In realtà Bernhard facendogli dire "in nulla io sono stato il non plus
ultra" non fa che riaffermarne la grandezza, in fondo Goethe muore è un
continuo omaggio a lui
22 giugno
*
Alle 17 i soccorsi di Plinio il Vecchio erano
già iniziati. A Ercolano fuggono verso il mare.
24 giugno
*
Sono senza esami e senza scuola fino al 3
luglio tranne il pomeriggio del 29. Finalmente un po' di libertà va cercando
ch'è sì cara ecc., per contemplare mia inutil vita. Estremo unico fior. Sei
nella terra fredda ecc.
Alla fine è stato un partito di sinistra, erede
alla lontana del Pci di Berlinguer, a voler distruggere la scuola pubblica.
L'intenzione è evidente. Ma l'andazzo era altrettanto evidente da tempo e da
molto sono andato distanziandomi da quell'area politica. E purtroppo ho
antiveduto in modo giusto, come quasi sempre mi accade, mio malgrado. Ne verrà
una situazione ingestibile, un caos di proporzioni inimmaginabili. Non c'è
dubbio che questo è il peggior governo in assoluto di tutta la storia repubblicana,
se non da prima!
25 giugno
*
Ma colleghi, l'analogia col fascismo che usate
come metafora è un boomerang. Questo è pressappochismo e, di nuovo, ideologia
mal spesa! Durante il fascismo era in atto la riforma Gentile che a tutt'oggi è
stata la migliore riforma della scuola mai pensata in Italia. Era tutt'altra
situazione epocale, non si possono fare confronti diretti.
25 giugno
*
Che dopo tanti insulti gratuiti subiti
da parte del ministro Giannini e del premier, questa riforma, oltre a gettare
ancora più nel discredito gli insegnanti italiani di fronte a un'opinione
pubblica disinformata e pilotata, è in modo particolare un insulto e una beffa
proprio a svantaggio dei docenti meritevoli.
Devo
dire, Todorov a parte (sulla questione dei generi letterari, alla cui
differenziazione molti di noi non credono più da tempo), l'unica cosa che mi
piace, davvero l'unica - e questa sì innovativa - di questa abominevole
riforma, è l'introduzione dell'educazione alla parità di gender per evitare discriminazioni
e violenze. Non c'è dubbio che il genere declinato nei suoi comportamenti
sociali sia legato a un fattore culturale, abbiamo abbandonato la filosofia
della physis da quel dì, e qui ancora una volta non
c'entra l'ideologia e occorre un passo in avanti più razionale. E' ovvio per
es. che il fascismo avesse caratteri di, si direbbe oggi, omofobia, perché si
era negli anni Trenta, perché tutto il mondo occidentale in quel periodo
mostrava di pensarla così, comprese le democrazie liberali e le dittature
socialiste. Il discorso può farsi analogamente sottoculturale, secondo i casi e
su questo punto a livello di valori cosiddetti medi, c'è bisogno di fare ancora
chiarezza.
26 giugno
*
C'è un contagio tipo Ebola che fa foto arcobalenate. O è un
virus?
I grandi intellettuali sono sempre ambivalenti, bisogna saperli leggere.
Per fortuna ogni generazione rilegge tutta la cultura precedente sbaragliando
il tavolo da gioco.
(ma come mi vengono? :-D)
Che figura De Luca... E vuole anche ricorrere
contro la sospensione!
Però, quando è tale, nemmeno va bene la retorica circolante
dell'amore. Si ama una o due volte al massimo nella vita, la sessualità ha una
sua autonomia. Se aspettate il grande amore romantico state freschi!
27 giugno
*
In venticinque anni di carriera ha pubblicato tre libri, nessuno dei quali
ha destato il minimo interesse: il primo sull'opera (Boito e la leggenda del Faust: la genesi di Mefistofele), il
secondo sulla visione mistica come eros (La
visione di Riccardo di San Vittore), il terzo su Wordsworth e la storia (Wordsworth e il fratello del passato).
[...]
Non provando alcun rispetto per la materia che insegna, non riesce a lasciare
il segno sugli studenti."
( J. M. Coetzee, Vergogna)
Ma perché ho sempre questa mania socratica di discutere con tutti? Devo
essere più selettivo.
28 giugno
*
Il tardo Platone ha affidato il superamento del dualismo a lezioni orali
(ἄγραφοι συνουσίαι) nell’ambito esoterico dell’Accademia. Ne consegue la
continuità gerarchica dell’essere a discapito della dicotomia
sensibile/intelligibile presente essotericamente nei dialoghi precedenti. Se da
una parte questo lo avvicina incredibilmente a Plotino e al neoplatonismo,
dall'altra è difficile stabilire che cosa nel Platone esoterico, per come ci è
giunto, sia attribuibile al pensiero platonico e quanto invece
all’interpretazione degli allievi, a cominciare dallo stesso Aristotele. Di
più: nella VII Epistola (sempre ammesso che sia di Platone: Edelstein la trova
eccessivamente politicizzata – in senso praticistico - per ritenerla autentica)
la verità come esperienza interiore è incomunicabile sia per iscritto sia a
voce ὧς ἄλλα μαθήματα.
Così, tanto per di’ ‘na cosa.
Ma magari a proposito della buona/cattiva/pessima/nessuna scuola.
*
Ci sono sedicenti poeti stonati come campane; e dal lessico orribile, e non
sanno niente di metrica (italiana, eh! figurarsi di metrica classica), mi fanno
pena. Ma poi di 'sti tempi che pensate di concludere con la poesia? vi credete
Ungaretti!
*
perch'e' fuor greci, forse del tuo detto
29 giugno
*
In settimana avrà probabilmente luogo una
verifica proustiana, a confermare la regola. Un personaggio secondario della Recherche,
c'est tout.
Odette de Crécy.
*
Ὄχι!
con spirito dolce (ma dal 1968 non usano più spititi e quasi neppure
accenti)
ESERCIZIO N. 80
Tradurre la seguente
conversazione:
- Buongiorno, signora.
Desidera qualcosa?
- Buongiorno a lei. Quanto costa un chilo di arance?
- 10 dracme queste, che sono più belle; quelle, invece, 6 dracme e mezzo.
- Sono care, sa? Costa ogni giorno di più, questa frutta…
- Non tutta la frutta, signora: solo le arance, che in primavera scarseggiano.
Le mele (la loro stagione comincia adesso) sono molto più a buon mercato.
- Allora compro 1 chilo e mezzo di mele, e mezzo di arance: quante (ce ne)
sono?
- 7 mele e 3 arance, signora. Desidera altro?
- Sì: un paio di banane e una dozzina di uova.
- Eccole quanto desidera. Nient’altro?
- Solo il conto: quanto fa?
- Le arance 5 dracme, più 6 dracme le mele, fanno 11 dracme; più 24 dracme le
uova, 35; più 7 le banane, 42. Sono 42 dracme, signora; meno 3 che le devo da
ieri, fanno 39 dracme.
- Eccole due pezzi da 20: ha il resto?
- Sì, signora: 50 centesimi, quattro pezzi da dieci e due da 5. È giusto?
- Benissimo. Arrivederla.
- Arrivederla, signora.
(Filippo Maria Pontani, Grammatica
del greco moderno, Volume secondo, Esercizi, Roma, Edizioni dell’Ateneo,
1968, pp. 42-43)
*
Albertine Simonet.
*
Che cos'è la poesia? Dirò alcune cose risapute ma si vede non per tutti,
quindi è il caso di fare un minimo di punto della situazione.
La poesia è
soprattutto MUSICA, e cioè ritmo, metrica, non necessariamente quella
tradizionale ma si sente quando un autore, pur se in versi liberi, ce l'ha
comunque presente. C'è un rigore ritmico, voglio dire, anche nei versi
cosiddetti liberi. Personalmente ho una particolare stima dei poeti che non
disdegnino la metrica tradizionale.
Poi la poesia è:
LINGUAGGIO CONNOTATIVO.
E' importantissimo il lessico che si sceglie, il sole non deve essere
giallo né l'erba verde perché sono già così nella realtà, mentre occorre uno
stravolgimento del senso comune delle parole, è necessaria la follia
combinatoria di termini e sensi non usati nella vita di tutti i giorni. Per
es., "Il gelsomino notturno" di Pascoli è un bell'esempio in tal
senso.
Quindi niente cuore,
amore (a meno che non si tratti di Saba), fiore, sole, cielo, rosa, e altre
leziosaggini infinite, completamente inutili. Altrimenti non arriva niente di
quello che si vorrebbe dire.
Sarebbe dunque
impensabile che un poeta non conoscesse la metrica, come se un musicista non sapesse
leggere le note musicali.
Inoltre è necessaria
una preparazione culturale specifica, che implica la conoscenza di TUTTI i poeti
italiani di ogni epoca, specialmente di quelli contemporanei. E di conseguenza
anche sapersi orientare nelle maggiori linee della letteratura critica,
altrimenti non si capisce nulla di quello che si sta facendo.
Nel web, ma non solo,
c'è un'inflazione di Merini, per es.: che si andava a spendere i due milioni
che aveva vinto a un premio letterario in grandi alberghi, per poi ritornare
nella sua catapecchia: non c'è dubbio che vi sia grandezza in questo, ma trovo
che sia alquanto sopravvalutata dai lettori evidentemente non abituali di
poesia.
Conoscere TUTTI I
POETI, anche quelli naturalmente delle maggiori letterature europee e anche
quelli classici, greci e romani. Possibilmente in lingua originale, soprattutto
questi ultimi.
- Ecco un minimo di
bibliografia:
Berardinelli, Alfonso,
Poesia non poesia
Bisutti, Donatella, La poesia salva la
vita
Ferroni, Giulio, Prima lezione di
letteratura italiana
Mandel’štam, Osip, Sulla poesia
Pecora, Elio, Poesia italiana del
Novecento
Sica, Gabriella, Scrivere in versi
Siciliano, Enzo, Prima della poesia
30 giugno